mercoledì 13 febbraio 2013

SALVARE LA BANCA DI SIENA


VOCI SEMPRE PIÙ INSISTENTI CHE CIRCOLANO NELLA COMUNITÀ FINANZIARIA SU UN DOSSIER ,GIÀ CONFEZIONATO, IN CUI SI SUGGERISCE LA NECESSITÀ DI SALVARE LA BANCA DI SIENA ATTRAVERSO LA FUSIONE CON BNP PARIBAS
Luigino Abete ha smesso di sudare. Tutto ciò che sta avvenendo nella politica sembra dargli ragione a cominciare dai consigli che aveva dato a Luchino di Montezemolo per non farsi oscurare dal grigiore di una brutta campagna elettorale. E nessun rimpianto sembra avere per il Campidoglio anche se ha coltivato a lungo l'idea di essere l'alternativa migliore al sindaco dalle scarpe ortopediche Gianni Alemanno.EMANUELE CRIALESEEMANUELE CRIALESE
Adesso la sua attenzione è interamente concentrata sulla BNL, la banca che presiede dal 1998 e che nel febbraio 2006 è passata nelle mani dei francesi di Bnp Paribas. Nel suo ufficio di via Veneto l'ex-tipografo romano ha dedicato le ultime settimane alla campagna di comunicazione che durerà tutto l'anno per festeggiare i 100 anni della banca che in origine si chiamava Istituto nazionale di credito per la cooperazione e nel '92 è stata privatizzata.
Per celebrare l'evento sono state avviate numerose iniziative tra cui un logo di buona fattura disegnato dalla agenzia milanese FilmMaster in cui si vedono cinque parentesi di colore acciaio che dovrebbero indicare il ponte tra il passato e il futuro. Non a caso il logo scelto da Luigino e dall'amministratore delegato Fabio Gallia è accompagnato dal playoff "Ogni giorno è futuro", ed è lo stesso che si può già vedere nel filmato di 100 secondi del regista Emanuele Crialese. Anche in questo spot si ritrovano i toni caldi che hanno caratterizzato la campagna pubblicitaria con cui l'Enel l'anno scorso ha celebrato i suoi 50 anni.
FABIO GALLIA LUIGI ABETEFABIO GALLIA LUIGI ABETE Protagonisti sono gli italiani, uomini, donne, bambini e nascituri. Quando Luigino lo ha visto in una saletta della banca si è commosso e ha dimenticato di colpo il putiferio che si è scatenato intorno al sistema bancario dopo le vicende di MontePaschi.
Questa distrazione può essere interpretata con il fatto che Abete gioca un ruolo sovrastrutturale rispetto alla gestione del suo istituto dove l'amministratore alessandrino Fabio Gallia ha le responsabilità più grandi. Sarebbe però opportuno che Luigino tenesse conto delle voci sempre più insistenti che circolano nella comunità finanziaria su un dossier ,già confezionato, in cui si suggerisce la necessità di salvare la banca di Siena attraverso la fusione con Bnp Paribas.
mussari arriva in tribunalemussari arriva in tribunale A quanto si capisce il progetto è in fase molto avanzata ed è sostenuto dalla tesi che MontePaschi non ce la farà a sopravvivere senza un matrimonio con un'altra grande banca. Durante l'ultimo intervento televisivo nella trasmissione di Lilli Gruber, Alessandro Profumo si è dichiarato convinto che la banca ce la farà da sola attraverso una riduzione dei costi di 600 milioni e l'intervento dei Monti bond per i quali MontePaschi dovrà pagare entro l'anno interessi mostruosi al Tesoro.
Profumo AlessandroProfumo Alessandro Nella stessa occasione l'ex-boyscout ,che ha portato il suo zainetto da Unicredit a Siena, ha picchiato in testa alla nomina di Peppiniello Mussari per la presidenza dell'Abi, poi ha concluso il suo intervento esclamando: "la politica non entrerà fino al 2015". Nessuno crede onestamente che prima di quella data MontePaschi possa camminare sulle sue gambe e anche se la politica non entrerà a Palazzo Sansedoni, sarà indispensabile trovare un socio di livello internazionale che possa dar vita al terzo polo bancario italiano.
Se il partner sarà la francese Bnp Paribas ,Luigino Abete potrà celebrare il centenario di BNL nel modo migliore.

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