mercoledì 13 febbraio 2013

Italia nella bufera. Terra di conquista per lo straniero

, in un modo o nell’altro, regge bene e chiude in positivo. Complice come sempre una Wall Street in terreno positivo. Però se provo a guardarmi indietro, quasi mi vengono le lacrime, e mi rendo conto che i mercati finanziari saranno anche drogati dalla politica monetaria, ma permettetemi, molto più grave è lo scoprire che è tutto drammaticamente corrotto.
Gli esempi li avete tutti davanti agli occhi.
Il primo esempio è ovviamente Monte dei Paschi di Siena. La politica ha distrutto la più antica banca d’Italia e chi era in cabina di regia ha fatto tutto quello che poteva inventarsi per polverizzare la dignità di una banca che era un’istituzione, oltre che un pezzo di storia. Si parla di tangenti per l’Acquisto di Antonveneta. Ma questa non è che uno degli aspetti della vicenda.
A leggere l’informativa del Nucleo Valutario della Finanza, la sensazione è quella di trovarsi nel di fronte a una associazione a delinquere. Una banda che era riuscita a pianificare la truffa, l’imbroglio, il gioco delle tre carte. Per ognuno dei soggetti di riferimento, come emerge dall’analisi dello scambio di mail tra il management Mps, cambiavano le comunicazioni sull’acquisto di Antonveneta. Rassicuranti a loro modo per il mercato, per gli azionisti, e per Bankitalia e Consob. Un passo indietro. All’inizio di questa storia, quando cioè muove i suoi primi passi la trattativa per la cessione di Antonveneta. E’ l’8 novembre del 2007 e – ricostruiscono gli 007 del generale Bottillo – «Mps comunica al mercato di aver raggiunto un accordo con Banco Santander per complessivi 9 miliardi di euro, per l’acquisizione del gruppo Banca Antonveneta al netto della partecipata Interbanca». (Source)
E poi ovviamente, Saipem… e poi ancora le tangenti di Eni e di Scaroni…
L’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, al centro di un inchiesta della procura di Milano e della guardia di finanza per una maxi tangente pagata ad esponenti del governo algerino. Scaroni avrebbe partecipato ad almeno un incontro per far aggiudicare all’Eni e a Saipem le commesse miliardarie. Secondo le ricostruzioni dell’Ansa, l’ad avrebbe incontrato a Parigi un intermediario di una società di Hong Kong, società che avrebbe fatto da collettore delle tangenti destinate a funzionari pubblici algerini per gli appalti Saipem. (Source)
E poi Finmeccanica
Secondo l’accusa, Orsi e Spagnolini hanno prima corrisposto ai due intermediari Haschke e Gerosa, «attraverso un contratto di consulenza tra Agusta e GOrdian Service (società riconducibile agli stessi), 400mila euro di cui 100mila venivano consegnati in contanti ai fratelli Tyagi». Successivamente hanno «stipulato contratti di ingegneria, con le società Ids India e Ids Tunisia, per fornire copertura al pagamento (tutt’ora in corso) di somme di denaro per remunerare i pubblici ufficiali indiani e gli intermediari Haschke e Gerosa, in un’operazione economica (l’acquisto di elicotteri da parte del governo indiano, ndr) che vietava la stessa previsione di compensi per la mediazione». Secondo il Gip, inoltre, «Orsi e Spagnolini corrispondevano al consulente Cristian Michel la somme complessiva di circa 30 milioni in parte destinati a sostenere l’attività corruttiva finalizzata all’acquisizione della commessa ed all’esecuzione del contratto». (Source)
Insomma, qui parliamo non solo di pezzi di storia, ma di alcune delle poche aziende veramente internazionali che l’Italia possiede, aziende che rischiano di diventare carna da cannibalizzare proprio dall’estero, che non vede l’ora di addentarsi i gioielli del Bel Paese a prezzi di saldo. E questo NON deve succedere, perché una volta persa la proprietà, ne perderemo anche l’italianità, diventando un paese sempre più scarno e più povero.
E poi.. ecco l’ultima arrivata: Banca Popolare di Spoleto. E’ la Banca d’Italia che a seguito di un’ispezione ha disposto lo scioglimento del CdA della banca che diventa di fatto commissariata.
MILANO - Finisce con la scelta dell’amministrazione straordinaria l’ispezione della Banca d’Italia presso la Popolare di Spoleto. L’istituto umbro, le cui azioni erano sospese da stamane in attesa di una comunicazione ufficiale, ha confermato quanto molti temevano: il ministero dell’Economia, con un decreto datato 8 febbraio disposto su proposta di Via Nazionale, ha stabilito lo scioglimento degli organi di governo della banca. Con un provvedimento della Banca d’Italia sono stati invece nominati i commissari straordinari: Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile, che si sono insediati oggi. I componenti del comitato di sorveglianza sono Silvano Corbella, Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio. (Source)
Sono senza parole, sconcertato e deluso. Ed anche incuriosito dalla straordinaria tempistica della praticamente contemporanea uscita di una serie di news che hanno distrutto aziende, CdA, progetti industriali. Già viviamo in un paese in profonda crisi, ora ci troviamo a fare i conti con una serie di vicende che mettono in dubbio la credibilità di tutta un’economia. Lo scrivevo oggi su twitter. Il nostro listino, per 1/3 della sua capitalizzazione, ha grane con la legge. Ma siamo in Italia o nel Far West? Ah, è vero, nel far West c’era qualche regola che si rispettava e l’etica poteva ancora essere considerata un valore.
STAY TUNED!
DT

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