mercoledì 10 aprile 2013

L'idea choc di Della Valle: «La finanza aiuti i poveri»

Diego Della Valle spariglia ancora una volta. Mentre sotto il cielo della politica l'impasse bersaniana blocca la formazione di un nuovo governo e mentre Confindustria sollecita «decisioni rapide», Mister Tod's fa una proposta-choc alla classe imprenditoriale italiana.
«Destiniamo l'1% dei nostri utili a iniziative di solidarietà incentrate sui nostri rispettivi territori», dice il numero uno del gruppo del settore fashion. Per Tod's (145,5 milioni di utile nel 2012) l'impegno è di circa 1,5 milioni da destinare a Casette d'Ete e zone limitrofe.
«Destineremo un componente del consiglio di amministrazione a questa iniziativa», ha spiegato Della Valle, annunciando che verrà nominato già alla prossima assemblea del gruppo. Come linee prioritarie di intervento, l'imprenditore marchigiano ha spiegato di voler sostenere «il mondo dell'infanzia, dei vecchi e quello dei giovani che entrano nel mondo del lavoro, denaro che, da domani mattina (oggi-ndr), sarà a disposizione nel nostro territorio».
Secondo Della Valle, al netto delle società in perdita, i primi gruppi del Ftse-Mib hanno conseguito nel 2012 circa 15 miliardi di utili, perciò - se la sua proposta fosse accolta dagli altri imprenditori - si libererebbero 150 milioni di risorse per «dare un po' di conforto a chi vive nella disperazione».
Sarebbe, ha sottolineato, come «fare una Finanziaria a modo nostro». Insomma, si può «far ripartire l'economia» impegnando una cifra irrisoria del conto economico ancorché si sia conseguito un utile.
L'iniziativa di Mister Tod's, presentata ieri con una conferenza stampa a Milano, ha anche una forte valenza politica, in quanto manifesta senza falsi pudori la volontà del capitano d'azienda di svolgere un ruolo di supplenza rispetto a una funzione che, in teoria, sarebbe demandata alla classe politica.
Ma come si può dare fiducia se «il tempo è scaduto da un pezzo»? Il senso del ragionamento di Della Valle è che gli incontri tra i vari leader politici per sbloccare lo stallo post-elettorale rappresentano solo una volontà di autoconservazione.
«La classe politica sta dimostrando la più grande irresponsabilità, da quaranta giorni stanno discutendo su come tenere le loro sedie», ha evidenziato, sottolineando che i «teatrini televisivi sono offensivi per chi ha il frigo vuoto».
Ecco perché «è doveroso che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rimanga: non può lasciarci in una situazione così complicata», ha detto. Il capo dello Stato «dovrebbe chiamare a rapporto questi irresponsabili perché mettano a posto la legge elettorale, poi si deve tornare a votare». Il Movimento 5 Stelle? I parlamentari grillini sono «un apribottiglie», ma «trovarsi a governare senza pensare di doverlo fare è diverso». Un incidente di percorso ma non troppo dannoso. «Viste le facce di chi hanno sostituito, il danno non è troppo», ha concluso stigmatizzando i «vecchi che fanno da tappo ai giovani politici preparati». A Della Valle dare di sé l'immagine del «rottamatore» non dispiace: l'ha fatto nelle Generali contro Cesare Geronzi, sta cercando di farlo al Corriere contro Giovanni Bazoli. L'ennesimo j'accuse dellavalliano ( nell'autunno 2011 acquistò spazi pubblicitari per protestare contro il governo Berlusconi), stavolta, ha una caratura differente. E arriva con gli stessi termini («il tempo è scaduto») e alla vigilia della presentazione del piano di Confindustria per ridare slancio al Paese.D'altronde, a Mister Tod's piace giocare d'anticipo.

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