IL CONTROLLO SUL CIBO E’ IL CONTROLLO SULLA VITA
Forse qualcuno di voi coltiva piantine di
basilico o di peperoncino nel proprio balcone di casa. Qualcun altro,
più fortunato, avrà un po’ di terra per un orticello personale.
Coltivarsi le proprie verdure e i propri ortaggi dà prima di tutto una
gran soddisfazione… ma è anche una ottima fonte di risparmio. Tanto che,
con la crisi economica che non vuol più finire, molti stanno pensando
di risparmiare sul cibo, coltivando frutta, verdure e ortaggi solo per
il proprio consumo personale. Qualcuno lo fa come secondo lavoro per
arrotondare, vendendo le piccole quantità di frutta e verdura del
proprio orto
Tutto questo potrebbe diventare a breve illegale.
Motivo? Stanno brevettando la vita. E il nostro diritto di produrre del cibo per noi stessi va a farsi benedire.
Per ora siamo soltanto alla proposta di
legge alla Commissione Europea. La legge in questione vorrebbe proibire
di “coltivare, riprodurre o commerciare” i semi di ortaggi non
“analizzati, approvati e accettati” dalla “Agenzia delle Varietà
Vegetali europee”.
La proposta di legge è stata battezzata “Plant Reproductive Material Law”.
Se questa legge venisse approvata, la piantina di basilico che avete sul balcone potrebbe rendervi dei criminali.
A cosa serve una legge del genere? In
breve, a stroncare le biodiversità regionali e dare il controllo totale
della produzione agricola del cibo ai governi e alle multinazionali come
Monsanto e DuPont.
“Come qualcuno potrà sospettare – spiega
Mike Adams su “Natural News” – questa mossa è la ‘soluzione finale’
della Monsanto, della DuPont e delle altre multinazionali dei semi, che
da tempo hanno tra i loro obiettivi il dominio completo di tutti i semi e
di tutte le coltivazioni sul pianeta”.
Ben Gabel del “Real Seed Catalogue” parla
di “Pieno controllo della catena alimentare nelle mani di corporazioni
potenti come la Monsanto”.
“I piccoli coltivatori – continua Gabel –
hanno esigenze molto diverse dalle multinazionali – per esempio,
coltivano senza usare macchine e non vogliono utilizzare spray chimici
potenti”.
Quindi “non c’è modo di registrare quali
sono le varietà adatte per un piccolo campo, perché non rispondono ai
severi criteri della “Plant Variety Agency”, che si occupa solo
dell’approvazione dei tipi di sementi che utilizzano gli agricoltori
industriali”.
“Tutti i governi sono, ovviamente, entusiasti dell’idea di registrare tutto e tutti”, assicura Mike Adams.
“I piccoli coltivatori dovranno anche pagare una tassa per la burocrazia europea per registrare i semi”.
Gestione delle richieste, esami formali,
analisi tecniche, controlli, denominazioni delle varietà: tutte le spese
saranno addebitate ai micro-produttori, di fatto scoraggiandoli.
“Anche se questa legge verrà inizialmente indirizzata solo ai contadini commerciali
si sta stabilendo comunque un precedente che, prima o poi, arriverà a
chiedere anche ai piccoli coltivatori di rispettare le stesse folli
regole”.
“Tutto quello che produce questa legge –
dice Ben Gabel – è la creazione di una nuova serie di funzionari
dell’Ue, pagati per spostare montagne di carte ogni giorno, mentre la
stessa legge sta uccidendo la coltura da sementi prodotti da
agricoltori nei loro piccoli appezzamenti e interferisce con il loro
diritto di contadini a coltivare ciò che vogliono“.
Inoltre, aggiunge Gabel, è molto
preoccupante che si siano dati poteri di regolamentare licenze per tutte
le specie di piante di qualsiasi tipo ortoe per sempre – non solo di
piante dell’orto, ma anche di erbe, muschi, fiori, qualsiasi cosa –
senza la necessità di sottoporre queste rigide restrizioni al voto del
Consiglio.
Terrificantel a conclusione di Adams:”Non vogliono che nessun individuo sia più in grado di coltivare il proprio cibo”.
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